GALLERIA BORGHESE. Roma – Dopo le mostre dedicate a Lucio Fontana e Zhang Enlin, il confronto tra antico e contemporaneo prosegue alla Galleria Borghese dove Francesca Cappelletti, direttrice dall’autunno 2020, pandemia permettendo potrà finalmente entrare nel vivo del suo incarico. Mentre per Roma e il Lazio si attende il ritorno in zona gialla già dalla prossima settimana, il museo del Pincio annuncia i principali appuntamenti della stagione espositiva, che aprirà ufficialmente a maggio con Damien Hirst in dialogo con i capolavori di casa.
Il secondo grande appuntamento del museo romano ruota intorno alla Danza Campestre di Guido Reni , il dipinto appartenuto alla Collezione Borghese sparito per oltre un secolo, recentemente ritrovato e acquistato dalla Galleria nello scorso dicembre. Da novembre 2021 a febbraio 2022, Balliamo? Guido Reni a Roma. Danza e paesaggio lo accosterà ad altri gioielli del pittore barocco legati alla committenza Borghese, ma anche a dipinti di illustri colleghi bolognesi, fondamentali per comprendere le sperimentazioni del primo Seicento legate alla nascita del paesaggio come genere pittorico, da Annibale Carracci a Domenichino.