Remigio Leonardis e Claudio Germanò

Remigio Leonardis, il ballerino di Piazza Barberini. Coreografo, nel senso più greco del termine. Remigio nacque il 31 Ottobre del 1943. Ha terminato la sua Arte sulla Terra il 17 Ottobre 2010. Il caro e prezioso Remigio, direttore con bacchetta tra le mani, sapeva cingersi il capo con finte cuffiette e pennoni ante litteram; indossare vestiti tra il bizzarro e l’improbabile, comporre balletti e danze stravaganti, emettere suoni e vibrazioni orali, muovere il corpo a mo’ di lingua e diventare continuo regista di se stesso. Ogni giorno, per oltre vent’anni, ha allestito il suo teatro-danza intorno alla Fontana del Tritone, realizzata per l’appunto da Gian Lorenzo Bernini, che oltre all’arte dello scolpire, si intendeva anche, e bene, di scenografie e commedie. Remigio, con giacca e cravatta oppure maglioncino, amava sbeffeggiare, irridere e burlare l’esistenza di chiunque gli passasse a tiro. Che fosse il parlamentare, il regista, l’attore, l’intellettuale, il sindaco o il Presidente della Repubblica in persona. Remigio aveva profondamente capito che il mondo ha necessità di essere sorriso. Egli era una testimonianza concreta di esaltazione. Apoteosi d’irrequietezza, apologia di vivacità, che tra l’esuberanza e l’irruenza, rompeva l’ordinario e costruiva l’eccezione. Il coreografo di Piazza Barberini, fondatore della DRestetica (Danza Remigio estetica), è stato un grande artista di strada. Alberto Sordi, che di Remigio era intrigato assai, pensò persino di fare un film su di lui, ma la pellicola non vide mai la luce. Che peccato!

Versi (in parte) tratti dal libricino: “REMIGIO, il ballerino di Piazza Barberini”.
Dal documentario di Claudio G. Pisani, e con la prefazione di Italo Arcuri.

Roma, alcuni anni dopo la morte di Remigio.
Sono Claudio Germanò. Amo scrivere, suonare, recitare, ed essere voce narrante per la poesia, per la cultura. Remigio è stato un dono per me, un regalo quasi dal Cielo, per vestire ancora oggi i “suoi panni”. Ma non posso ambire a tanto. No! Remigio resta unico e irripetibile, inimitabile. Da parte mia, e grazie ai cari Italo Arcuri e Claudio G. Pisani (dai quali è partito l’invito iniziale), mi vesto da Remigio per cercare di regalare un momento di riflessione, di poesia, un sorriso di umanità, quelle doti tipiche del nostro indimenticabile coreografo di Piazza Barberini. Remigio, carismatico, forte, pazzerello e saggio allo stesso tempo, mi permette di ricordare una delle anime più belle, che la Terra abbia mai ospitato sul suo cuore. Poiché questo pianeta ha bisogno di battiti che hanno il profumo delle emozioni, i colori dei sentimenti. E Remigio ha saputo dipingere di autentico teatro una città (Roma), che ancora oggi lo invoca, lo cerca, lo rimpiange. E lo ama senza dimenticarlo mai.

Nel video:
Teatro Comunale di Fiuggi per ricordare due grandi nomi della cultura e dello spettacolo: Anna Magnani e Lando Fiorini (con la poesia “A Nannarella”).
Sul palco insieme alla giovanissima Malika Fae: ginnasta, sognatrice e attrice teatrale per l’avvenire.

Con vero bene e profonda riconoscenza,
a Remigio Leonardis.

Realizzazione Riprese Montaggio e Regia: Carmine Donato Pelusi
Produzione RETE TV ITALIA
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