Spari e raid aerei, morti tra i civili. ‘Italiani, state a casa’

Spari e raid aerei, morti tra i civili, le forze armate comandate dal generale Abdel-Fattah Al-Burhan, capo del Consiglio sovrano, hanno sostenuto di aver “riconquistato tutte le aree vitali” e la situazione innescata dagli attacchi dei paramilitari “sta per essere risolta”. Ammettendo di averne perso parzialmente e momentaneamente il controllo, l’esercito ha confermato di aver ripreso gli aeroporti di Khartoum e di Merowe, città 440 più a nord della capitale, cacciando le Rfs guidate da Mohamed Hamdan Dagalo, detto “Hemeti”, con fama di vicinanza alla Russia e numero due del Consiglio. Nell’incursione allo scalo le Rsf hanno dato fuoco ad aerei civili, compreso uno della Saudi Airlines. I primi colpi di arma da fuoco a Khartoum sono stati uditi verso le sette, hanno riferito componenti dell’Ong italiana ‘Music for peace creativi della notte’, mentre Emergency è stata costretta a chiudere il suo centro pediatrico alle porte della capitale e a evacuare lo staff.

Il Sudan si è svegliato nel caos.

La rivalità politica tra i due generali ai vertici del Consiglio sovrano che al momento guida il Paese, Abdel-Fattah Al-Burhan e il filorusso Mohamed Hamdan Dagalo, è esplosa in scontri e violenze a Khartoum.