Nel primo incontro ha ceduto, poi però gli ha ricambiato il favore in una finale oggettivamente a senso unico. Perché il livello di Nole è ancora troppo alto per tutti i suoi colleghi, quando decide di giocare da Nole. Ma la carta d’identità non si può falsare, e allora il futuro non può che essere dalla parte di Jannik. Deve essere orgoglioso per quanto ha fatto, non soltanto in questa settimana ma durante tutta la stagione. Può vincere uno slam e può anche ambire a diventare numero uno, su questo non v’è dubbio alcuno. Ha dimostrato di essere un grande atleta e un grande sportivo: avrebbe potuto eliminarmi perdendo da Rune, invece ha pensato soltanto a giocare e a vincere. Poi debbo ammettere che tra semifinale e finale ho giocato probabilmente le due migliori partite della mia stagione, ma ci tenevo troppo a chiudere l’anno con una vittoria alle ATP Finals e sono contento che la vittoria sia arrivata.
Un futuro da numero uno è ciò che anche Adriano Panatta ha prefigurato per il 22enne altoatesino.
“Questo ragazzo è straordinario per la sua semplicità e per la grande educazione. È giovane, ma sa il fatto suo e si comporta in campo in modo impeccabile. È un esempio per i suoi colleghi, lo è anche per tanti giovani che si affacciano a questo mondo. E vi dico che entro un paio d’anni diventerà il numero uno del mondo”.