CIVETA: A RISCHIO 3 PROGETTI PNRR PER 35 MILIONI

Andrea Mascitti: CIVETA: A RISCHIO 3 PROGETTI PNRR PER 35 MILIONI

CIVETA: DISPOSITIVI ATTUATIVI E TENSIONI POLITICHE DILATANO I TEMPI:FORTI PREOCCUPAZIONI PER LE RICADUTE OCCUPAZIONALI.

Notizie contrastanti quelle che circondano in questi giorni la Società in House Civeta Srl: le differenze di vedute mettono sempre più a rischio quella che invece è di certo una prospettiva rosea che garantirebbe al territorio dell’alto vastese un salto qualitativo ed un incremento di oltre 25 posti di lavoro tra cui figure professionali operative elevate.Ad oggi l’unica certezza a fronte delle tante voci è che il finanziamento PNRR – Avviso MSC.1.1- 1.1 – Linea di intervento C è stato contestato dal MASE con preavviso di revoca di finanziamento ai sensi dell’art 10 bis della L.n. 241/1990, un vero fulmine a ciel sereno.CIVETA consta di 28 lavoratori che garantiscono la continuità del servizio di conferimento dei rifiuti, e vede 3 progetti in realizzazione: Green-Community  per 3,3 milioni di euro;  il Biodigestore da 20 milioni di euro che produrrà gas metano dai rifiuti (15 posti di lavoro); e di un’impianto di trattamento fanghi da 10 milioni (10 posti di lavoro)  che da solo garantirebbe un utile netto di 3 milioni di euro annui. Progetti tutti finanziati con risorse da PNRR, quindi con fondi europei per 35 milioni che farebbero svoltare il Civeta sul piano tecnologico e qualitativo: basti pensare che esisteranno solo 36 Green-Community in tutta Italia di cui una sarebbe a Cupello, e che l’impianto fanghi sarebbe l’unico in Abruzzo.Per far si che il CIVETA riacquisisca i requisiti specifici previsti dall’ Avviso MITE 396/2021 che garantisce la realizzazione del progetto fanghi nei tempi previsti sembrerebbero esserci due soluzioni: l’incremento dei servizi verso i soci per consolidare lo status di Società srl in House providing (magari attraverso una fusione con una società pubblica); oppure fare un passo indietro con la trasformazione regressiva ad Azienda Speciale Consortile a soli 18 mesi di distanza dalla neo-trasfomazione in House providing. L’opzionabilità della via di uscita spacca in due l’assemblea dei soci al punto che a ben oltre 2 mesi dall’evidenza del problema persistono diversità di vedute che continuano ad allungare i tempi aumentando il rischio che l’interland vastese perda un’opportunità mai più coglibile,Oltre alla disquisizione sulla validità delle scelte passate, l’ultima azione che ha concorso ad allontanare le posizioni è la recente selezione pubblica per dotare l’impianto di un Direttore Generale, rendendo tutt’altro che unitaria l’assemblea dei soci.L’unico vero elemento ostativo è il fattore tempo – afferma Andrea Mascitti Segretario Interregionale della FIT CISL Abruzzo Molise con delega ai Servizi Ambientali – oltre che sciogliere l’impugnativa da parte del MASE vi è la necessità che l’impianto sia in funzione nei tempi previsti dal PNRR e quindi entro giugno 2026 e secondo quanto emerso nell’ultimo incontro sindacale in CIVETA i ritardi stanno assumendo dimensioni sempre meno gestibilie stando a quanto riportato dalla stampa i soci continuano a non decidere, probabilmente oltre alla politica territoriale anche quella regionale potrebbe contribuire a riportare l’attenzione sulla possibilità di crescita che  il comprensorio dell’alto vastese può cogliere in termini economici ed occupazionali e sul rischio di inficiare anche l’esistente. – Di fatto se i finanziamenti saltano oltre alla perdita delle progettualità che garantiscono lavoro stabile anche la sostenibilità economica di quanto oggi è in essere verrebbe aggredito da penali o richieste di ripiani di piani economici, mettendo a rischio anche i lavoratori che nonostante la pandemia ed anni di commissariamento hanno garantito la vita del Civeta.

Il Segretario Interregionale con delega ai servizi ambientali Andrea Mascitti.