La notte dei Briganti a Guardiagrele, ospite il giornalista Pino Aprile

A causa delle annunciate previsioni meteo avverse, l’evento organizzato dalla 
Pro Loco Città di Guardiagrele (Ch) con il presidente Antonio Nicodemo per domani DOMENICA.
 18 agosto dal titolo “La notte dei Briganti”
, con l’ospite d’eccezione il giornalista Pino Aprile, sarà rinviato a nuova data e che verrà comunicata appena confermata. Si è resa necessaria questa scelta poichè oltre al dibattito sul Brigantaggio a Guardiagrele la serata prevedeva anche una rievocazione storica con stand enogastronomici a tema.  

La Pro Loco Città di Guardiagrele (Ch) con il presidente Antonio Nicodemo organizza per domenica
 18 agosto, “La notte dei Briganti”, un evento ricco di spunti grazie agli ospiti che interverranno, oltre che alle tradizioni anche enogastronomiche.

Alle ore 17.30 presso il Chiostro Municipale ci sarà il Convegno “Guardiagrele, terra di Briganti”: interverrà il Sindaco Donatello Di Prinzio, il giornalista e scrittore Pino Aprile, Luigi Spina Presidente Nazionale dei Comitati delle Due Sicilie, e Fabrizio Fanciulli, ricercatore e scrittore. Modera la giornalista pescarese, Alessandra Renzetti.

Pino Aprile interverrà con due libri, freschi di stampa, ossia: “Il nuovo terroni” che è la versione definitiva del bestseller di Aprile, Terroni, che ha riscritto per sempre la storia d’Italia e La brigante bambina (entrambe Libreria pienogiorno).

“Il nuovo terroni” è “non solo un bestseller – come si legge nelle note di presentazione del volume – ma un longseller che è entrato di prepotenza nel dibattito storico e civile, conferendo nuova consapevolezza e restituendo orgoglio. Un libro spartiacque, se è vero, come ha scritto Giordano Bruno Guerri, che dopo la sua pubblicazione nulla sarebbe più potuto continuare allo stesso modo, e avremmo avuto un’Italia e una storia “prima” e “dopo” “Terroni”.

Tutto questo accadeva più di un decennio fa ed “Il nuovo terroni” ripropone quel libro manifesto con importanti integrazioni e con tre nuove e decisive parti, del tutto inedite: le prove del massacro, uno studio inappuntabile e clamoroso, lungo appunto dieci anni, dimostra con dati demografici incontrovertibili la dimensione di quello che è stato un vero e proprio genocidio; il caso Sardegna: ricostruendo la storia della presenza sabauda dal 1724 si scopre che i piemontesi anticiparono sull’isola tutto quello che poi fecero nel Regno delle Due Sicilie a partire dal 1861. Una parte del Paese considerata come colonia e terra di conquista, con saccheggi, stragi, privazioni di ogni diritto, plotoni di esecuzione itineranti che giustiziavano “alla voce”. Le conseguenze politiche: con la nascita di iniziative e movimenti mai esistiti in un secolo e mezzo, e la conseguente denuncia di storture, diseguaglianze, iniquità.

“Io voglio un uomo solo. Voglio sceglierlo io. E dev’essere pieno di universi”: Luisa ha sedici anni, è vivace, appassionata, gran conoscitrice dei poteri delle erbe, atavicamente allergica al sopruso. Capelli folti, lunghi sulle spalle, occhi grandi color della terra bagnata, profondi come due pozzi, e una bocca rosso ciliegia che fin dalla culla le ha dato in sorte il soprannome di Cerasella ed è la protagonista del romanzo “La brigante bambina” di Pino Aprile. Quando da ragazzina sta per sbocciare donna, l’invasione del Regno delle Due Sicilie da parte dell’esercito sabaudo per unificare l’Italia farà di lei una brigantessa, costretta dagli eventi a prendere le armi e la via del bosco, insieme al fratello e a un mite maestro, Antonio. Sarà la loro piccola banda a concepire il progetto di unire, sotto un unico comando e una sola strategia, tutte le formazioni sorte per contrastare l’occupazione militare. E sarà proprio lei, la più piccola di tutti, la brigante bambina, a guidare le peregrinazioni del gruppo in una terra devastata da un esercito invasore e da bande contrapposte, rivelando grandi doti di saggezza e di coraggio. Cosa non insolita, si vedrà, perché la guerra si farà tempo di emancipazione per molte donne: nella loro odissea fra formazioni di resistenti, incontreranno, alla testa di bande temibili, Michelina Di Cesare, la terribile Ciccilla e altre formidabili combattenti che la passione per i propri uomini e per la libertà ha portato a unirsi alla lotta. Con protagonisti che attraversano gli accadimenti di una storia per molti versi ancora misconosciuta, Pino Aprile dà vita all’epopea di un popolo e a un romanzo d’amore e libertà.

Verrà presentato anche “Chi vive? Uomini diventati briganti” di Fanciulli, edizioni SIGRAF, gode anche del patrocinio del MiBACT: si tratta di un grido di vendetta contro l’oppressore; in questo libro prende vita il racconto di un bambino che ha studiato su due libri: uno cartaceo, mentre l’altro è il libro della vita che si avvale di parole, quelle di un nonno sempre vigile e desideroso di raccontare ad un nipote entusiasta di apprendere.
Nel primo libro l’autore ha trovato impresse nella sua memoria, storie di eroi e di uomini di valore che hanno fatto l’Italia Unita; dal secondo, ha ascoltato storie di uomini semplici che hanno combattuto per la terra, contro la fame e a favore della giustizia.

In realtà non ci sono stati né vinti né vincitori, ma uomini che hanno vissuto un tempo di cambiamento, un periodo di enorme disagio, e se ne pagano le spese ancora oggi. Ed è da qui che nasce una descrizione minuziosa di una parte di Abruzzo, quella della Maiella, in cui si sono incontrati sguardi, sentimenti e valori.
Figure, vicende, ambienti, scorci di paesi toccati dal passaggio dei briganti, personaggi di grande spessore umano, travolti dalla storia e da vicende tragiche di una vita difficile.

Nel contempo, storie di tradimenti, di uccisioni, di episodi dolorosi che hanno determinato il futuro degli uomini e delle donne del posto. Le storie si snodano lungo tutto il versante appenninico della Montagna Madre, la Maiella: Pretoro, Guardiagrele, Orsogna, Filetto, Semivicoli, Casoli, Fara Filiorum Petri, Caramanico, Abbateggio, Roccamorice, Serramonacesca, Campo di Giove e si prosegue fino alla Calabria, Rossano Calabro (Cosenza).

Alle ore 18.30 nel centro storico di Guardiagrele ci sarà la “Rievocazione dei Briganti della Maiella” con scene di cattura e fucilazione di uno dei fratelli briganti Di Sciascio: erano tre Antonio, Giovanni e Domenico della Contrada San Biase; non mancherà un accompagnamento musicale dell’epoca con Roppopò il cantastorie e l’Orchestra popolare del Saltarello.

Sarà possibile mangiare presso gli stand, prodotti tipici del tempo: piatti poveri ma sostanziosi.

L’evento è possibile grazie al Patrocinio del Comune di Guardiagrele.