Teramo, comizi Il primo è stato il candidato sindaco Carlo Antonetti, appoggiato da liste civiche e da quelle della coalizione di centrodestra: “Ai miei concittadini, che in queste settimane mi hanno inondato di calore, affetto, consigli, richieste e speranze, voglio dire che ci siamo: possiamo scrivere insieme una nuova storia. La nostra storia. Una nuova storia che abbia il cittadino al centro dell’azione amministrativa, che parli un linguaggio politico semplice, efficace e moderno e che abbia alla base l’entusiasmo e il coraggio di partecipare e di mettersi in gioco con l’orgoglio di essere teramani.
Poi è stato il turno della candidata Maria Cristina Marroni: “Nel 2020 hanno tentato di buttarmi via ma io sono ancora qui più forte che mai. In quel 2020 si è consumata una truffa elettorale. Era stato fatto un accordo civico, era un accordo per il Comune e poi il sindaco ha messo nella sua maggioranza due candidati che prima erano contro di lui. Io sono più forte grazie a voi 95 candidati che siete con me. A differenza degli altri che un lavoro non ce l’hanno e devono vivere di politica. Abbiamo creato un partito nostro autonomo e sarà un partito di cui tener conto nel domani e nel futuro.
Ha chiuso il sindaco uscente, Gianguido D’Alberto: “La scelta per il nostro imminente futuro: domenica e lunedì, giorni per decidere, ancora una volta, con l’esercizio del voto libero e consapevole, proprio di ciascuno, chi ci rappresenterà nell’assise comunale. La nostra amata città, Teramo, potrà proseguire il percorso di rinnovamento già avviato nel 2018 e continuare a caratterizzarsi per essere divenuta una una Comunità permeata di valori sani che pone sempre al centro il rispetto della persona, dei più fragili, dei più piccoli, il diritto alla felicità di ciascuno.