Lo ha scritto il gip di Venezia Benedetta Vitolo nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere per Filippo Turetta, lo studente universitario fermato in Germania dopo una fuga di quasi mille chilometri, dopo aver barbaramente ucciso l’ex fidanzata Giulia Cecchettin. Dall’ordinanza emerge che Giulia Cecchettin ha lottato con forza prima di arrendersi al suo carnefice. Il capo di imputazione dell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip di Venezia Benedetta Vitolo contro Turetta è crudo, ma restituisce ciò che è accaduto la sera dell’11 novembre scorso quando, dopo una serata passata insieme a scegliere il vestito per l’imminente laurea, è iniziato il litigio nel parcheggio di via Aldo Moro, a circa 150 metri dalla casa di Giulia. Filippo Turetta ha aggredito Giulia «violentemente provocandone la caduta» nell’area industriale di Fossò. La studentessa nella caduta batte la testa sull’asfalto. Poi le «ulteriori ferite», la perdita di tanto sangue, «che determinavano, insieme ad altre lesioni, anche derivanti da ripetuti colpi da arma da taglio» il decesso.