Affuenza al voto In Emilia Romagna alle 12 ha votato il 23,44%, oltre il doppio rispetto alla precedente tornata quando alla stessa ora si era recato alle urne il 10,77%
Dalle 7 alle 23 oggi si vota in Emilia-Romagna e in Calabria e fin dall’inizio i dati sull’affluenza risultano in crescita rispetto alle ultime regionali-
In Calabria: 10,49 per cento, alle ore 12, quando sono giunti i dati di 243 Comuni su 404. Nella precedente consultazione, alla stessa ora, era stata dell’8,84%
Una sfida tutt’altro che scontata, quella al nord, che da parte leghista è stata monopolizzata da Matteo Salvini e che tiene con il fiato sospeso il governo, perché, nonostante tutti gli azionisti della maggioranza si siano sgolati nel dire che il voto emiliano-romagnolo non influirà sugli assetti dell’esecutivo, da lunedì gli effetti, qualunque essi siano, non potranno non farsi sentire. Le regionali tengono col fiato sospeso perché l’esito è incerto, la posta è altissima e il risultato lascerà pochissimo spazio alle interpretazioni: dopo una mano secca, senza rivincite o esami di riparazione, da una parte ci saranno i vincitori, dall’altra gli sconfitti, senza margini di mediazione. E la differenza fra l’essere da una parte o dall’altra, potrebbero farla pochissimi voti, magari decisi da una delle tantissime vicende che hanno incrociato la campagna elettorale. Tanti potrebbero essere i dettagli decisivi.
Oggi oltre 5 milioni di italiani sono chiamati alle urne per decidere chi fra Stefano Bonaccini del Pd e la leghista Lucia Borgonzoni sarà il prossimo presidente della regione emiliano romagnola, mentre per il comando della regione calabrese si sfidano Jole Santelli (sostenuta da Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Unione di Centro, Santelli Presidente, Casa delle Libertà) e Pippo Callipo (Partito Democratico, Democratici e Progressisti, Io Resto in Calabria).