Il Senato italiano vota martedì pomeriggio un provvedimento che consente di operare all’interno dei consultori familiari alle associazioni anti-abortiste. Polemiche sull’inserimento dell’aborto in un emendamento al decreto sul Pnrr. Posta la fiducia: approvazione scontata come già alla Camera una settimana fa. Il voto di martedì è stato preceduto da una protesta davanti al Senato. “La legge 194 non è fatta per l’autodeterminazione del proprio corpo in merito all’aborto” ha detto una delle donne presenti, Bianca Monteoleone.
“La legge è estremamente paternalistica, perché prevede la tutela sociale della maternità e l’aborto come un’eccezione che deve essere ostacolata il più possibile, ad esempio attraverso misure statali” ha aggiunto Monteleone. Per gli attivisti a favore dell’aborto (anche detti pro scelta) si tratta di un tentativo di attaccare la 194, seppure non frontalmente. La legge che ha depenalizzato l’aborto in Italia, infatti, è stata il frutto di un compromesso politico nel 1978 che però non è mai stato rivisto per adeguarlo ai tempi, come invece accaduto altrove in Europa.